Credere con o senza ragione. Per una storia dell'etica della credenza
Alla luce del dibattito che, alla fine del XIX secolo, ha segnato in senso stretto le origini dell'etica della credenza – quello tra W.K. Clifford e W. James –, il volume prende in esame i criteri doxastici, le garanzie sufficienti, le giustificazioni – di natura epistemica o prudenziale – avanzate dai filosofi per concedere o negare l'assenso verso l'oggetto del credere, anche e soprattutto al fine di poter compiere un'azione responsabile da un punto di vista morale. Come si fa a distinguere una credenza vera da una falsa? Si devono adottare dei criteri – quali e quando? – nel momento in cui si aderisce ad una credenza? Siamo sempre tenuti a credere attraverso il filtro della ragione, oppure esistono delle credenze riguardo alle quali l'assenso è piuttosto governato da parametri che esulano dalla razionalità? Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di provare a capire in una prospettiva storico-filosofica, a partire da alcune delle posizioni più significative del pensiero antico, medievale, moderno e contemporaneo, se possiamo avvalerci di strumenti appropriati – di natura epistemica o pragmatica – ogniqualvolta ci troviamo di fronte ad una credenza basata su un'evidenza insufficiente.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:9 luglio 2025
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