Non sono una fan di zombie e scenari post-apocalittici, e ho molti pregiudizi verso le opere degli "scrittori emergenti", perciò non ho mai voluto leggere nulla del genere. "Il Crisantemo Nero" ha eliminato un po' di questi pregiudizi. Non è per niente male, non è un horror (come temevo che fosse) ma uno splatter, se fosse un film lo vedrei bene come film d'azione à la Mad Max. Tutto sommato si può leggere, non mi è venuta voglia di abbandonarlo, o lanciarlo, o bruciarlo, come invece è accaduto con alcuni libri di autori già affermati. Confermo che come genere non fa per me, ma consiglierei il libro a chi ama non morti, disastri nucleari ed esseri umani dagli istinti bestiali.
Il crisantemo nero
"Il nucleo originale di questo libro, nato diversi anni fa, era un racconto breve intitolato 'Ultimo Atto'. L'idea di base era il riflesso di una delle situazioni più classiche dell'intero universo orrorifico: l'avvento degli zombie. Lo avevo scritto più che altro per provare, e anche per esorcizzare la mia paura. Ammetto che gli zombie erano e sono tuttora un concetto che mi mette l'ansia." (dalla prefazione dell'autore)
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Autore:
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Anno edizione:2015
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Sonia Perazzolo 10 marzo 2017
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