Crivu

Si intitola “Crivu”, che in siciliano è il setaccio per separare la farina dagli scarti, ed è il quarto album degli Unnaddarè, pubblicato da Moonlight Records. Come suggerito dal titolo, si filtra l’essenziale e si abbandona il superfluo, in un’idea di musica minimale che nasce nel profondo sud dell’Europa. Le sonorità elettroniche cedono il passo a una musica più acustica per far rivivere l’anima della tradizione del Mediterraneo e dell’accoglienza, della pace e della sua vivace miscela di culture, colori e suoni. Il sound acustico e “diretto” delle 10 tracce è una novità per il gruppo, che nei lavori precedenti ha sempre mischiato suoni elettronici, acustici e strumenti tradizionali dell’area mediterranea. Si tratta di brani che si muovono tra la canzone d’autore e la world music, già pubblicati in precedenti album ma riarrangiati e risuonati in acustico. “Crivu” ospita anche l’inedito “Salendo in superficie”, il tradizionale “Signuruzzu chiuviti chiuviti”, già parte del repertorio di Rosa Balistreri, e un passaggio del reading sonoro “Bonè Bonè” tratto dall’omonimo libro di Maurizio Catania. Arrangiamenti nuovi e minimali mettono in risalto l’affinità del collettivo, che lavora insieme già da qualche anno dal vivo, e l’idioma siciliano è al centro delle liriche e della sonorità e sottolinea l’importanza della lingua, con la sua ricca eredità culturale e musicale.