La curva della vita

L’autore di questo romanzo ci dichiara anche nel titolo che “La curva della vita” non è per nessuno una retta che viene percorsa senza inciampi dalla nascita alla fine naturale dell’uomo. Secondo l’autore non possiamo impostare e prevedere il percorso in maniera lucida, felice e costante per una intera esistenza. Questo avviene per il protagonista del libro, ingegnere Dario, che giunto alla maturità, laureato e convivente con una bella compagna cede al richiamo naturale di interrompere questa conquistata autonomia e come un castello di carte distrugge tutto ciò che fino allora aveva conquistato per immettersi in un circuito privilegiato quello della avventura umana indipendente, non più schematizzato ma solo imposta dall’atavico istinto che la vita avventurosa concede al positivo, e il man self made che gli fa sfiorare gioie e dolori. Qui ha luogo e comincia l’avventura che gli fa sfiorare gioia e dolore. Scorre accanto a lui il commercio fiorente, la pazzia, lo sfiora la pedofilia, tutti i mali compulsivi di questa società che nel bene e più nel male portano avanti la vita fra illusione e delusione, condita come panacea da quel “sesso” più o meno gratificante che è presente nella gioventù. Ma è la maturità e la quiete per il “non luogo” e la libreria delle riflessioni, delle passioni, la musica e la letteratura sono le sue vere ancore di salvezza che lo aiuteranno a vivere per sempre. Bellissima la dedica del libro al nonno partigiano. Leader della sua epoca, per coraggio e determinazione, stupenda la traslazione che intuisce di questa nostra epoca in cui solo il sapere ha la supremazia su tutto. Il tutto è scritto in maniera piacevole e scorrevole e leggibile in un arco di tempo che ci spinge fino al trentennio del 2000. Complimenti a questo romanziere visionario, disincantato e poetico che ci elargisce una nuova prova della sua grande potenzialità di scrittore moderno

Un bellissimo titolo per una storia che nasce da una scelta difficile, licenziarsi da un lavoro sicuro, ma facilissima (istintiva) per il protagonista che non si accontenta e non ha paura di reinventarsi. Con poche frasi, semplici ma non banali, il libro ci parla e ci spiega il rifiuto del protagonista di continuare a far parte di un ambiente dove cortigianeria e carrierismo la fanno da padroni: è da loro che stavo scappando, dal loro mediocre servilismo, dal loro gretto arrivismo, dal loro essere dei moderni dottor Tersilli, ma soprattutto dal timore di svegliarmi una mattina e percepirli come miei simili. Più chiaro di così! E’ l’incipit del libro e chi legge si trova a riflettere se, chissà?, anche lui ha provato quelle stesse sensazioni e ha sentito, magari solo una tantum, la voglia di ribellarsi. Non l’ha fatto, ma l’argomento è di quelli che intrigano e insomma si parte bene. Dico subito che c’è una notevole capacità descrittiva dell’autore sia sul versante introspettivo che su quello realistico. I caratteri dei molti personaggi che sfilano nel libro vengono delineati con tratti sicuri. Altrettanto rimarchevoli, precisi, i ritratti delle donne l’affranta Eleonora che, andandosene risveglierà alcuni demoni, e poi Vanessa, donna della vita, quasi gemella nel condividere le passioni e la voglia di futuro del compagno (quella voglia che determina la qualità del presente). Ho apprezzato anche la capacità dialogica, l’innesco nei colloqui di battute secche/essenziali che mi hanno ricordato la verve dei film americani: ehi, ferma, quando ci rivediamo? - probabilmente venerdì prossimo - una settimana è lunga… - e tu passala pensandomi (siamo dalle parti di Bogart & Bacall, perché no?). Un libro che ha la capacità di coinvolgere emotivamente chi lo legge con messaggi in cui il lettore è portato ad immedesimarsi.

Un romanzo coraggioso ed avvincente, spesso poetico, ricco di spunti di riflessione sulla vita, l'amicizia, il lavoro, l'amore... Scritto con estrema capacità immaginifica che ti coinvolge e ti fa sentire il protagonista della storia, la narrazione ti mette di fronte alle domande classiche ed insolute dell'esistenza. Perché ogni currva della vita del protagonista senti che può essere anche la tua curva della vita, che a volte resta inespressa e a volte, se riesci a mettere da parte la paura ad inseguire il tuo vero io, si svela e ti conduce alla consapevolezza e alla libertà vere. Assolutamente consigliata la lettura!