Lo stile di Cristina Caboni resta intatto libro dopo libro (questo fu uno dei primi a uscire e io l’ho letto come ultimo), pulito, scorrevole, intrigante, coinvolgente e dolce al tempo stesso. In questo libro si imparano tante cose sulle api, sugli alveari e sul miele, sulla Sardegna, terra di aspri e duri contrasti, ma di persone aperte e generose. La storia è verosimile ed è un ritratto dell’avidità e dell’egoismo dell’essere umano, in quanto si parla anche di sfruttamento ambientale senza scrupoli, del territorio e delle risorse naturali con il fine di “potenziare il turismo”, accrescere il profitto e il guadagno di grosse società, ma a scapito dell’ambiente e senza preservare le specie animali e le piante già presenti. È un tema sopito sul quale in Italia si accendono i riflettori in seguito a una tragedia o a calamità naturali con conseguenti vittime. Tutti sentiamo più volte la frase “Non si sarebbe dovuto costruire in quel posto” con tutta la relativa ipocrisia che la accompagna. Se le cose andassero sempre a finire come in questo libro, di sicuro tanti problemi ce li risparmieremmo. Le qualità della protagonista, Angelica Senes, sono riassumibili in una sola parola, ‘integrità’: «la sua anima è nitida. Come i suoi fiori, le sue api. Quello che vuole realizzare è magnifico. Non cede a compromessi, non è in vendita. Ha coraggio da vendere e lotta per quello che reputa giusto. Si sente quando le stai accanto, sai? Ti contagia. Ti fa sentire bene. E allora tutto è nuovo, tu sei nuovo.» Non è il libro della Caboni che più mi ha emozionato, il primato se lo è aggiudicato La casa degli specchi, ma è un libro che mi è comunque piaciuto molto!
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C'è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un'apicoltrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l'infanzia, quando viveva su un'isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. Ma adesso il destino ha deciso di darle un'altra possibilità. C'è un'eredità che l'aspetta là dove tutto è cominciato, su quell'isola dove è stata felice. C'è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c'è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L'unico posto dove il cuore può essere davvero libero.
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Edizione:8
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Anno edizione:2016
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Silvietta 23 agosto 2022
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Silvietta 23 agosto 2022
Lo stile di Cristina Caboni resta intatto libro dopo libro (questo fu uno dei primi a uscire e io l’ho letto come ultimo), pulito, scorrevole, intrigante, coinvolgente e dolce al tempo stesso. In questo libro si imparano tante cose sulle api, sugli alveari e sul miele, sulla Sardegna, terra di aspri e duri contrasti, ma di persone aperte e generose. La storia è verosimile ed è un ritratto dell’avidità e dell’egoismo dell’essere umano, in quanto si parla anche di sfruttamento ambientale senza scrupoli, del territorio e delle risorse naturali con il fine di “potenziare il turismo”, accrescere il profitto e il guadagno di grosse società, ma a scapito dell’ambiente e senza preservare le specie animali e le piante già presenti. È un tema sopito sul quale in Italia si accendono i riflettori in seguito a una tragedia o a calamità naturali con conseguenti vittime. Tutti sentiamo più volte la frase “Non si sarebbe dovuto costruire in quel posto” con tutta la relativa ipocrisia che la accompagna. Se le cose andassero sempre a finire come in questo libro, di sicuro tanti problemi ce li risparmieremmo. Le qualità della protagonista, Angelica Senes, sono riassumibili in una sola parola, ‘integrità’: «la sua anima è nitida. Come i suoi fiori, le sue api. Quello che vuole realizzare è magnifico. Non cede a compromessi, non è in vendita. Ha coraggio da vendere e lotta per quello che reputa giusto. Si sente quando le stai accanto, sai? Ti contagia. Ti fa sentire bene. E allora tutto è nuovo, tu sei nuovo.» Non è il libro della Caboni che più mi ha emozionato, il primato se lo è aggiudicato La casa degli specchi, ma è un libro che mi è comunque piaciuto molto!
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Fra 06 novembre 2021
Io lho trovato proprio un buon libro, gradevolissimo, scorrevole, indagatore di un passato ormai sconosciuto di una sorella za più forte di tutto
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