Dal cubo bianco al cubo nomade. Pratiche di decostruzione dell'istituzione museale
Questo libro porta l'attenzione sulle principali trasformazioni museologiche avvenute nel corso XX secolo, e sulle tendenze che negli ultimi decenni hanno contribuito a decostruire la convinzione che l’arte abbia bisogno necessariamente di un luogo in cui dimorare. Vuole quindi essere una riflessione sull’identità e sulla validità del museo oggi e nel farlo intende tracciare una panoramica delle istituzioni museali nate o che stanno nascendo per le quali il contenitore conta più del contenuto, o meglio il cui contenitore è diventato esso stesso contenuto. Dedica grande attenzione alle recenti istanze critiche nei confronti dei luoghi istituzionali e deputati del mondo dell’arte, ascrivibili a una attuale critica istituzionale. Per le nuove idee di museo, nel dettaglio vengono analizzate tre esperienze, tutte romane, che si pongono al di fuori delle pratiche istituzionali o istituzionalizzate sia in senso fisico, sia per intenti: il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, città meticcia di Giorgio De Finis, il Museo all’aria aperta di Fausto Delle Chiaie e il Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio di Cesare Pietroiusti.
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Anno edizione:2017
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In commercio dal:15 giugno 2017
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