Dal silenzio l'immagine. Braque Chardin Cézanne Tobey
La pittura, forma eminente di quelle che vengono oggi qualificate come "arti visive", appare come l'ambito naturalmente riservato alla dimensione visuale e trova nella raffigurazione di un'immagine il proprio compimento. L'occhio, tuttavia, per poter vedere, deve aver innanzitutto instaurato un contatto con la realtà grazie all'ascolto. L'occhio, infatti, guarda, ossia porge l'orecchio e ascolta, entrando in risonanza con uno spazio che si rivela nella modalità del vuoto o, più precisamente, del silenzio. L'origine della pittura risiede pertanto in una disposizione capace di accorgersi dell'apparente evidenza con cui l'immagine sa restituire il mondo nel suo mostrarsi. È dunque necessario ripensare l'atto del dipingere e avvertire il tratto nascosto che sostiene e intona da cima a fondo l'opera d'arte, ora indice di una verità che non si riduce a imitare ciò che si trova dinanzi, ma che risponde in eco al silenzio quale luogo da cui può generarsi il suo offrirsi in presenza. Scriveva Georges Braque: "Raggiungere quell'alto silenzio in cui non si sente più neanche la musica poiché essa è silenzio, raggiungere il muto fervore dello spazio".
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Anno edizione:2015
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