Dakota ha vent’anni e balla da quando ne aveva cinque. È una studentessa della prestigiosa Juilliard di New York, una ballerina talentuosa, determinata, ma anche profondamente fragile. Quella che inizialmente è una passione pura e travolgente si trasforma lentamente in un’ossessione che la spingerà verso un baratro silenzioso. Dakota conta tutto: i passi, i battiti, le calorie, ogni singolo grammo. Perché essere perfetta sembra l’unica cosa che conti. Fino al punto di rottura. Fino a quando dire “sto bene” diventa solo una bugia detta per sopravvivere, a cui neanche lei riesce più a credere. Zephyr ha ventitré anni e la fama da bad boy, dietro cui nasconde un’anima da artista, tormentata e straordinariamente sensibile. È un ragazzo che ha conosciuto il dolore troppo presto e che ha imparato ad aggrapparsi con forza a ciò che di bello la vita può ancora offrire. Ha un cuore immenso, è protettivo e sincero. L’incontro tra Dakota e Zephyr è magnetico, travolgente. I loro mondi collidono, le loro anime si riconoscono e si fondono: fragili e bisognose, sì, ma anche piene di luce. Si attraggono, si completano, si salvano. L’autrice ha una scrittura intensa ed evocativa, e affronta con delicatezza e rispetto il tema dei disturbi alimentari, senza mai cadere nel banale o nel sensazionalismo. È uno degli elementi portanti della narrazione, ma non la sovrasta mai: al centro resta sempre l’amore. Quello tra due anime segnate, che hanno conosciuto il dolore, ma che devono scoprire la forza salvifica dell’amore. Assolutamente consigliato!
