Una bella copertina, tutta rosa tendente al fucsia e nel centro un ritratto in bianco e nero di una bella ragazza, bionda con una pettinatura particolare, una lunga treccia a mo' di coroncina. Leggendolo ho scoperto dell'esistenza della Bucovina, regione piccolissima tra la Romania e l'Ucraina soggetta dall'epoca di Francesco Giuseppe a molti cambi di potere, dai Rumeni ai Polacchi, dai Tedeschi ai Russi. La storia si srotola al contrario, partiamo dal presente (senza tuttavia che ci siano delle date precise) per arrivare al passato (1940-1950) in 3 atti, come se fosse una commedia (o meglio tragedia) teatrale. Dopo averlo letto e aver letto anche l'interessante postfazione (che per curiosità ho letto quando ero a metà del libro) ne ho dedotto che Darusja forse è il simbolo di questa piccola parte del mondo, dei suoi abitanti, della tragedia che ha attraversato e di cui (io almeno) non si era a conoscenza. E chissà quante altre ce ne sono. Mi viene in mente un altro libro sempre di Keller (tutti i russi amano le betulle) sulla guerra degli Azeri. Insomma stiamo parlando di un passato prossimo (metà secolo scorso) di cui però ben poco sappiamo. Darusja la dolce è scritta con un tono quasi fiabesco, con personaggi antichi. In realtà. Non vi dico altro e aggiungo una buona recensione (forse un po' troppo completa che suggerirei di leggere dopo)
Darusja la dolce
Nel villaggio di questa regione europea travolta dalla storia, chiamata Bucovina, in cui le bandiere e le lingue cambiano più veloci del vento, vive Darusja. Tutti si prendono gioco di lei, del suo mutismo, delle emicranie che si scatenano alla vista delle caramelle e la costringono a immergersi nel fiume ghiacciato o a seppellirsi fino alle natiche nella terra fresca. Ma Darusja non è stupida. Per quanto non parli mai con nessuno, i suoi pensieri corrono senza sosta ed è solo al cimitero, sulla tomba del padre, che Darusja la dolce può liberare la propria voce. La felicità bussa un giorno alla sua porta e ha il viso di Ivan, un eccentrico suonatore di drimba che riesce a dare sollievo alla sua testa e forma alle sue parole. Ma il passato è un invitato scomodo alla tavola di Darusja e non ammette ospiti inattesi...
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Collana:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Barbara PAVESIO BENEYTON 25 novembre 2016
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