Il demoniaco. Contributo a un'interpretazione del senso della storia
Apparso per la prima volta in Germania nel 1926, il saggio di Paul Tillich dovette aspettare più di dieci anni prima di essere riconosciuto come uno dei capolavori della riflessione filosofico-storica degli anni Venti. Nonostante sia rimasto a lungo noto solo a una cerchia ristretta di lettori, "Il demoniaco" ha esercitato un profondo influsso sulla cultura tedesca e europea a partire dagli anni Quaranta. Gerhard Ritter basò su di esso il suo capolavoro "Il volto demoniaco del potere", Thomas Mann ne trasse idee fondamentali per il suo "Doktor Faustus" e Horkheimer e Adorno lo ripresero nella loro "Dialettica dell'illuminismo". Incentrato sull'idea che il demoniaco non sia l'espressione simbolica della pura negatività, ma il carattere ambivalente e sinistro di ogni creazione dello spirito umano, il saggio, pur nella sua brevità, ha segnato un'epoca e una linea del pensiero critico che ha influenzato profondamente la filosofia della storia del secondo dopoguerra.
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Anno edizione:2018
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