Descurze preddecabbele. Comm'a dicere sermune e predeche a llengua nosta spalefecate schitto da la Sacra Scrittura, e da la deritta ragione
I "Descurze predecabbele" assolvono un intento evangelico-pastorale. Se il predicatore ha scelto di esprimersi in napoletano, egli dice, è perché intende rivolgersi non certo agli esponenti delle classi abbienti, li gruosse de sto munno, li potiente, e li valiente. Egli vuole piuttosto esser compreso dagli umili, dalla gente minuta, dai diseredati, quelli che, con un’efficace metafora, attinta dal mondo marino, egli definisce fragagliuozze, vale a dire il miscuglio di piccoli pesci che resta impigliato in genere nel fondo della rete. L’opera che qui si propone in edizione anastatica è il primo di tre volumi che vide la luce a Napoli nel 1837 e contiene cinque prediche. Il secondo volume di nove prediche fu pubblicato nel 1839, mentre il terzo di dodici prediche vide la luce nel 1842.
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