Desert Yacht Club

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La svolta latina aveva deluso molti ma dubito che questo nuovo pop mascherato da rock possa soddisfare i vecchi fan. L'album è un esercizio di stile da ascoltare con disimpegno ma che non coinvolge, anche i due singoli di lancio non hanno avuto successo come in passato. Personalmente mi aspettavo di più e viene il dubbio che i Negrita abbiano già dato tutto ciò che potevano.

La band ancora una volta cambia veste e ad un primo ascolto si fa fatica a riconoscere che è la stessa che più di vent’anni fa ha scritto Cambio e Lontani dal mondo. Molte meno chitarre e molte più “macchine”. Ascolto dopo ascolto, però, la poetica distintiva del gruppo toscano si nota eccome, e si iniziano ad apprezzare anche i nuovi arrangiamenti a tal punto da entrarti in testa e a ritrovarti a canticchiare a memoria tutte le canzoni dell’album. Le più belle sono sicuramente “No problem” e “Milano stanotte”.