Destini paralleli: Piero Martinetti e Giuseppe Rensi. Un capitolo inedito del Novecento filosofico italiano
Pochi salienti elementi biografici avvicinano il solitario pensatore piemontese Piero Martinetti, anima schiva del mondo filosofico milanese dei primi decenni del XX sec., e l’intellettuale e attivista veronese Giuseppe Rensi, filosofo di rilievo nella Genova del Ventennio. Accomunati dalla critica del pensiero idealistico loro contemporaneo, pur nelle diverse traiettorie solo in parte convergenti nell’antifascismo, entrambi latori di una filosofia segnata dai temi della moralità e della spiritualità, Martinetti e Rensi segnarono profondamente piccole cerchie di allievi, riconoscenti per le loro filosofie senza compromessi e reticenze. Ulteriormente paragonabili per alcuni elementi di comune interesse (Kant, Schopenhauer e Spinoza, la religione e la questione della libertà, la filosofia come autoesame, l’interlocuzione con il positivismo), i loro percorsi tratteggiano due alternative, individualizzate ma parzialmente sovrapponibili, al pensiero egemonico dell’Italia di ieri e di oggi.
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Anno edizione:2025
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