Detti e fatti memorabili - Valerio Massimo - copertina
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Letteratura: Italia
Detti e fatti memorabili
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Descrizione


«I fatti e, insieme, i detti memorabili dei Romani e dei popoli stranieri volli trascegliere dagli autori illustri e disporre ordinatamente per evitare, a chi volesse compulsare tali fonti, la fatica di una lunga ricerca.» Simboli di giustizia, dell'amor di gloria, della temerarietà, ma anche simboli di nefandezza, della corruzione morale, dell'ira e dell'odio. Questi sono i protagonisti degli exempla raccolti da Valerio Massimo nei "Detti e fatti memorabili": condottieri, politici e intellettuali illustri, ma anche soldati semplici e personaggi meno conosciuti, prestano la propria indole e le gesta che li hanno contraddistinti all'arte della retorica. Da Scipione l'Africano, che da giovane dissoluto e svogliato si trasformò nel virtuoso condottiero che pose il giogo al collo di Cartagine, all'impavido Giulio Cesare che, non sopportando il ritardo del traghettamento tra due isole, si camuffò da schiavo e si pose lui stesso a guida di una navicella; o ancora il tiranno Falaride di Agrigento, che fece collaudare il celebre toro di bronzo proprio dal suo inventore, pareggiando in crudeltà il feroce Annibale. Scavando meticolosamente tra i vizi e le virtù dell'essere umano, Valerio Massimo riduce la narrazione storiografica a minime scene allegoriche, a piccoli quadri esemplificativi che dovevano ornare e impreziosire le arringhe dei giovani retori della Roma di Tiberio, chiamati con la forza della loro voce a rinvigorire l'attaccamento alla romanità e ai valori da essa espressi. Con uno stile piano e accessibile, vivacizzato da apostrofi rivolte direttamente ai personaggi trattati, l'opera di Valerio Massimo si distingue per l'inestimabile valore aneddotico e moralistico, per essere un composito affresco della storia romana, greca e di altri popoli ancora che seppe ispirare non solo i retori latini, ma anche gli autori medievali e rinascimentali.

Dettagli

11 aprile 2023
1142 p., Brossura
9791221205985

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Foto di Valerio Massimo

Valerio Massimo

(sec. I d.C.) storico romano. Dopo avere accompagnato nel proconsolato in Asia il suo protettore Sesto Pompeo, scrisse un manuale di esempi retorico-morali, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, dedicato all’imperatore Tiberio. Le aspre critiche a Seiano contenute nell’opera fanno pensare che essa sia stata pubblicata subito dopo la caduta di questi, nel 31 d.C. Il materiale, tratto da storici latini e greci (Livio, Pompeo Trogo, Varrone ecc.), è ordinato secondo criteri filosofico-morali, ma con un piano non ben definito: si susseguono esempi romani e stranieri (soprattutto greci) di moderazione, gratitudine, castità, crudeltà ecc. Ricca degli artifici retorici dell’età argentea, l’opera di V.M. ebbe successo per la varietà della materia e per il tono sentenzioso che ne permise una...

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