Die größten Meister der Dichtung: Deutsche Literatur

(Breslavia 1798 - Arnstadt, Turingia, 1871) scrittore tedesco. Fu poligrafo, giornalista, libraio, fondatore di biblioteche circolanti. Alle sue traduzioni si deve l’eccezionale fortuna in Germania dei romanzi storici di Walter Scott. Per la descrizione della storia, della società e del paesaggio della marca brandeburghese, i suoi romanzi (tra i quali I calzoni del signor von Bredow, Die Hosen des Herrn von Bredow, 1846, e Il lupo mannaro, Der Werwolf, 1848) si possono considerare un’anticipazione, in clima Biedermeier, dell’opera di Fontane. Notevole anche La tranquillità è il primo dovere dei cittadini (Ruhe ist die erste Bürgerpflicht, 1852), romanzo di una metropoli secondo il modello di E. Sue, e che riflette l’esperienza rivoluzionaria del 1848.

(Wiedensahl, Hannover, 1832 - Mechtshausen, Harz, 1908) poeta satirico e caricaturista tedesco. Collaborò alla rivista «Fliegende Blätter» (Fogli volanti), creando e illustrando una serie di racconti umoristici in versi rimati che divennero popolarissimi: Max e Moritz (1865), storia di due monelli; Hans Huckebein (1870); La pia Elena (Die fromme Helene, 1870). Con i pochi tratti dei suoi disegni e l’arguzia dei suoi versi, molti dei quali sono passati nel linguaggio quotidiano, seppe mettere in evidenza, in situazioni spesso grottesche e a volte crudeli, gli aspetti più meschini dei costumi borghesi. Dietro la vena umoristica, B. nasconde un’amara concezione della realtà umana, che rivela l’influenza di Schopenhauer.