Un dio perdente

Una storia circolare come piacciono a me. Inizia con la fine, il giorno del cinquantesimo compleanno e si snoda nell’adolescenza attraverso una dolorosa riflessione interiore che abbraccia il confronto con il padre e l’amore respinto di una ragazza. “Vinco dunque esisto” ricorda certi mantra moderni come “Volere è potere”. Mantra indotti da una società senza più punti di riferimento e in cui è facile perdersi. E Lorenzo, il protagonista, si perde. Quando si trova a scegliere tra il bene e il male, sceglie il male e la sua scelta è netta, non ammette tentennamenti, nonostante il carico di dolore che si trascina dietro. Solo alla fine capirà che l’unica speranza si può trovare nell’amore.

Uno dei migliori libri letti negli ultimi mesi. Lo sport come metafora della nostra società. Lorenzo è un antieroe come lo siamo tutti noi ogni giorno cercando una nostra identità in questo mondo. Stile di scrittura di ottimo livello, storia molto bella, il romanzo si legge tutto d'un fiato. Davide Latini ci porta nel mondo del nuoto descrivendo sfide impossibili alla ricerca di "qualcosa" che manca, come suggerisce sin dall'inizio l'epigrafe tratta dal Caligola di Camus. La storia, talvolta ironica, talvolta dolorosa, ci conduce a riflettere su noi stessi anche se ci lascia sospesi di fronte alle domande più importanti. Leggetelo Daniela Daly