Le divan. Poèmes-Il divano. Poesie. Ediz. bilingue - Max Jacob - copertina
Le divan. Poèmes-Il divano. Poesie. Ediz. bilingue - Max Jacob - copertina
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Letteratura: Francia
Le divan. Poèmes-Il divano. Poesie. Ediz. bilingue
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Descrizione


Nel luglio 1913, Max Jacob inizia a pubblicare per volontà di Soffici su "Lacerba". Si tratta di trentatré miniature narrative, in tre puntate, in lingua originale che hanno le sembianze talvolta dell'aforisma o della massima, talaltra dell'apologo o della parabola, unite sotto il titolo parodistico di "Le Divan de Monsieur Max Jacob". Le brevi prose sembrano allusive della virtuosità di una letteratura che si richiama alla triplice ispirazione: quella orientale del "divano" persiano, del Diwan di Goethe, quella della forma breve e discontinua dei moralisti del Seicento francese. L'intonazione umoristica e giocosa dei testi, disposti sulla pagina separatamente, come sospesi nel vuoto e indipendenti, assicura una loro unitarietà vocale, creando inattesi e enigmatici accordi in cui si dissimulano i tre, e forse più, presunti echi germinativi. Nei rapidi tratti disegnati come arabeschi nel Divan de Monsieur Max Jacob, l'autore esibisce anche qui gli esordi più gustosi della sua tipica scrittura gnomica, accordata al registro derisorio e declinata in esercizi funamboleschi di mascheramento. La forma breve e discontinua, costituirà una vena artistica e pedagogica parallela, in contrappunto alla sua prosodia, raggiungendo di lì a poco i suoi picchi più elevati nell'Art poétique, e in seguito, postumi, nei Conseils à un jeune poète, nei Conseils à un étudiant e nelle notazioni estetiche da René Guy Cadou.

Dettagli

1 gennaio 2013
Brossura
9788874722037

Conosci l'autore

Foto di Max Jacob

Max Jacob

(Quimper, Bretagna, 1876 - campo di concentramento di Drancy 1944) poeta e narratore francese. Fu personaggio di spicco nella bohème letteraria dell’inizio del secolo. Amico di Picasso, di Apollinaire e dei cubisti, ebbe il suo primo successo con Saint Matorel (1911), un romanzo autobiografico. Con La costa (La côte, 1911), una raccolta di canti bretoni, rivelò la sua ricca vena poetica. Di origine ebraica si convertì al cattolicesimo nel 1914. Lasciata nel 1921 Parigi, si ritirò nei pressi di un convento in rovina a Saint-Benoît-sur-Loire ove scrisse e disegnò. Dopo un periodo di viaggi in Italia, in Spagna, in Bretagna, rientrò per qualche tempo a Parigi. Tornato a Saint-Benoît, nel 1944 fu catturato dai tedeschi e internato nel campo di Drancy dove si spense. Nella sua scrittura (caratterizzata...

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