I dodici segni

Uno dei più avvincenti della serie

Non amo i polizieschi in senso stretto, ho scelto questo libro mentre ero in vacanza, attratta dall'argomento: si parla di terrorismo, argomento più che mai attuale. Il protagonista è Jack Reacher, un ex militare che da anni vive di espedienti e che riempie le giornate risolvendo casi di omicidi. E' simpatico Jack, è un uomo forte, che non ha bisogno di nessuno, con un forte senso della giustizia e con un altrettanto spiccato istinto di sopravvivenza. Una specie di super eroe umano. Le prime cinquanta pagine le ho divorate, il fascino di New York, uno strano suicidio, i sospetti di terrorismo, il tutto molto avvincente. Poi però mi sono un po' persa: gli spostamenti/appostamenti di Reacher dopo un po' annoiano. Fortunatamente il finale è pieno di azione e la mia attenzione è stata riconquistata. Un libro che comunque salvo, ma che non mi ha convinto.

Questo è uno di quei rari romanzi che mi hanno tenuto incollato alle pagine, dal prologo all'epilogo. Nonostante sia scritto in prima persona, riesce a creare tensione e azione, con descrizioni brevi, dialoghi taglienti e osservazioni argute sulla natura umana. Reacher e' un eroe atipico, quasi strafottente nella sua invidiabile tenacia e scaltrezza, una montagna di muscoli dotata di cervello...un uomo analogico nell'era digitale, ma se la cava bene lo stesso. Qualche andirivieni di troppo, forse, nella parte centrale della trama. Bella location newyorkese, post 11 settembre. Nel finale, davvero ben scritto, stona un po' la stupidità dei cattivi, fino a quel momento all'altezza. Ma d'altronde l'eroe deve sopravvivere, per forza, altrimenti la saga termina. A parte questo, un ottimo libro d'azione.