La Raimo scrive in modo preciso e disincantato. Nulla è di troppo, ogni pacchianeria è presente perché necessaria a raccontare di corpi usati e spostati come oggetti, da vivi come da morti. Siamo corpi e basta, la nostra essenza non andrà oltre la vita che ci tiene in piedi. Sicuramente non un romanzo per tutti ma io ho già voglia di rileggerlo.
Il dolore secondo Matteo
Matteo Carnevale è un trentenne dai modi affabili. Inattaccabile da rimorsi o sensi di colpa, patologicamente alieno alla sofferenza, è capace di rispondere alle passioni degli uomini e ai melodrammi del mondo con pacato e divertito distacco. Ma il destino sembra sfoderare un sorriso più ironico del suo. Assunto in un'agenzia di pompe funebri, si ritrova da un giorno all'altro gettato in mezzo al dolore inguaribile degli altri, diventando oggetto delle attrazioni morbose di chiunque abbia a che fare con lui. Il primo a cedere al suo fascino è Filippo, truccatore di cadaveri nonché figlio dei titolari dell'agenzia, un ribelle romantico convinto che si possa fare del quotidiano una rivoluzione permanente. Ma di Matteo si innamora anche Claudia, la bella e sofisticata terapeuta musicale capitata in agenzia dopo la morte del padre. Inizia in questo modo un ménage à trois che si trasforma presto in un gioco al massacro. Il dolore secondo Matteo è un concentrato di crudeltà e precisione linguistica, un'autopsia dell'erotismo in cui anche le passioni più violente sembrano esplodere in un nitore da laboratorio scientifico – come a volerci dire che persino il nostro cuore di tenebra non è altro che un congegno a orologeria. La forza della lingua, l'acume dello sguardo, la dissezione senza sconti dei personaggi sembrano anticipare, con un registro diverso e più feroce, l'irresistibile anatomia della famiglia che è al centro del suo ultimo romanzo Niente di vero.
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Autore:
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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cacicca15 04 gennaio 2025
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VALERIA AMENDOLA 25 gennaio 2009
Ho letto pareri discordanti. Chi la ama, chi la odia. A me il libro è piaciuto, specialmente per la scrittura: lineare e concisa, ma densa e forte. I punti della trama sembrano semplici: un triangolo (poco) amoroso, una agenzia di pompe funebri e l'assenza di dolore del protagonista. Ma anche assenza di tante altre cose, direi. L'atmosfera è sordida ma precisa. Sicuramente mi ha colpito la scrittura, mirabile sopra tutti gli altri aspetti del romanzo. Alcuni periodi sono di una precisione sconcertante. Consigliato.
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