La domenica specialmente di Francesco Barilli,Marco Tullio Giordana,Giuseppe Bertolucci,Giuseppe Tornatore - DVD
La domenica specialmente di Francesco Barilli,Marco Tullio Giordana,Giuseppe Bertolucci,Giuseppe Tornatore - DVD - 2
La domenica specialmente di Francesco Barilli,Marco Tullio Giordana,Giuseppe Bertolucci,Giuseppe Tornatore - DVD
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Dati e Statistiche
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La domenica specialmente
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Descrizione


Quattro episodi: una donna che non trova l'amore, una vedova che spia il figlio che fa l'amore con la moglie, un barbiere che uccide un cagnolino ed infine, la ricerca dell'amore in una affollata città costiera durante l'estate.

Dettagli

Informazioni aggiuntive

  • Ripley's Home Video, 2008
  • Terminal Video
  • 115 min
  • Italiano (Mono);Italiano (Dolby Digital 5.1)
  • Italiano per non udenti
  • Full screen
  • trailers; filmografie

Conosci l'autore

Foto di Marco Tullio Giordana

Marco Tullio Giordana

Marco Tullio Giordana, regista, ha esordito con Maledetti, vi amerò (1980), ha diretto poi La caduta degli angeli ribelli (1981), e più recentemente Pasolini, un delitto italiano (1995), La meglio gioventù (2002), Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005), Sanguepazzo (2008), Romanzo di una strage (2012) e Nome di donna (2018). Con Feltrinelli ha pubblicato insieme a Claudio Fava e Monica Zapelli I cento passi (2011).

Foto di Giuseppe Bertolucci

Giuseppe Bertolucci

1947, Parma

Regista italiano. Fratello di Bernardo, si fa le ossa come assistente e cosceneggiatore di Strategia del ragno (1970), Novecento (1976) e La luna (1979). Come regista, la sua prima opera di rilievo nasce dall’amicizia con l’allora venticinquenne R. Benigni che fa esordire nel 1977 in Berlinguer ti voglio bene, film anomalo e fuori dagli standard, basato sulla surreale e provocatoria logorrea del comico toscano, con il quale collabora ancora, in chiave più disimpegnata, per riproporre al cinema parti dello spettacolo TuttoBenigni (1983). Gli altri suoi lavori esplorano con misura la psicologia femminile, da Oggetti smarriti (1980) a Segreti segreti (1984), da Strana la vita (1987) a Amori in corso (1989), che insieme danno voce a due generazioni di attrici italiane «impegnate»: da L. Massari...

Foto di Philippe Noiret

Philippe Noiret

1930, Lille

Attore francese. Formatosi a teatro e nel cabaret, diventa uno dei più richiesti attori d'oltralpe a partire da Zazie nel metrò (1960) di L. Malle, in cui è lo stravagante zio della bambina in giro per Parigi. Faccia anonima, fisico sgraziato, recitazione sobria e precisa, si mostra l'interprete ideale di decine di personaggi «medi», uomini comuni impegnati nei drammi o nelle amenità della vita che caratterizza con grande efficacia senza ricorrere a impeti o a narcisismi. Innumerevoli i suoi ruoli: con il regista B. Tavernier indossa per es. i panni dimessi del padre che scopre all'improvviso l'omicidio compiuto dal figlio in L'orologiaio di Saint-Paul (1974), quelli del giudice in Il giudice e l'assassino (1975), e quelli di Philippe d'Orléans in Che la festa cominci (1975), ma dà il meglio...

Foto di Ornella Muti

Ornella Muti

1955, Roma

"Nome d'arte di Francesca Romana Rivelli, attrice italiana. Giovanissima, esordisce nel 1970 in La moglie più bella, film di D. Damiani che si ispira liberamente a un fatto di cronaca centrato sulla storia della prima ragazza siciliana che rifiuta di sposare il suo seduttore. Divenuta una star del fotoromanzo grazie alla sua fotogenia, interpreta una dozzina di film di scarso rilievo e ottiene poi una buona affermazione con Romanzo popolare (1974) di M. Monicelli, forse la sua migliore interpretazione, in cui è una giovane contesa fra l’amore per il suo anziano marito e la passione per un giovane della sua età. Pur se incapace di sviluppare i suoi scarsi talenti recitativi, negli anni ’70 e ’80 diviene comunque un’icona del cinema italiano, soprattutto grazie a M. Ferreri che ne utilizza il...

Foto di Bruno Ganz

Bruno Ganz

1941, Zurigo

Attore svizzero. Debutta in teatro nel 1961 distinguendosi come attore giovane e promettente. Negli stessi anni lavora anche al cinema ma con scarso successo. Nel 1970 è con il regista P. Stein, uno dei fondatori della compagnia teatrale berlinese Schaubühne, e nel 1975 ritorna al cinema e vede riconosciuto il suo talento grazie ad alcune interpretazioni di qualità in La marchesa von... (1976) di E. Rohmer, nel thriller esistenziale di W. Wenders L’amico americano (1977) e in Nosferatu, il principe della notte (1979) di W. Herzog. Attore riflessivo, portato all’introspezione e ai ruoli tormentati, raggiunge la popolarità come Damiel, l’angelo che rinuncia all’immortalità per amore in Il cielo sopra Berlino (1987) e nel successivo Così lontano, così vicino! (1993) di Wenders. La sua presenza...

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