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“Donne fino a epoca contraria” è una raccolta di racconti incentrati sull’universo femminile, di donne sospese tra conquiste sociali (gemmazione del ’68) e autocensure come nel caso di Marina, protagonista de “La conta”, che sin da ragazzina aveva la passione del disegno, frustrata, anche a forza di ceffoni, prima a causa di un padre padrone che la spinge a prendere un più pragmatico diploma da ragioniera, poi di un marito che ben presto si rivelerà come questo e allora lo stesso attestato non le servirà più, una volta che dovrà, secondo i dettami della tradizione, cucinare, rammendare e spazzare casa, “... una di quelle case come ne erano cresciute tante alla periferia della città; palazzi da cento e più appartamenti dove i ragazzi, venuti dai paesi, cominciavano a mettere su famiglia, prendendo tutte le abitudini cittadine. E in “…e il mondo se ne andò a puttane” l’Autrice ci parla di una realtà che praticamente non c’è più, quando gli anni ‘70 stavano per morire, di ragazze che, in quell’utero esteso della loro cameretta, trascorrevano le serate ad ascoltare le radio libere , a telefonare per far trasmettere le canzoni preferite, da dedicare magari al ragazzo del cuore, sentendo la propria voce innamorata, o partecipare a quiz con premi in palio, vedendo l’utero della propria cameretta aprirsi al mondo. E poi c’è “La storia dell’Annunziata cattiva”, una prostituta che, invecchiata, vive della “solidarietà di chi l’aveva posseduta ai tempi della pazza adolescenza”. In “Soldi spesi bene”, invece, si narra la storia di una coppia in cui lei è una donna in carriera che sacrifica tutto in nome di questa (“... in dieci anni neppure un ‘oh’ per simulare un orgasmo”). Il tema de “I disordini del cuore” è lo stupro, della protagonista, una sedicenne, a cui la madre dice: “Non permettere mai a nessuno di frugare nel tuo corpo come fosse un cassetto da rovistare…”. La prosa della scrittrice è scabra e incisiva, perfettamente aderente, a mio avviso, alla materia trattata.
Un book fotografico di donne dal ’68 in poi. Nessun dettaglio è scontato. Nessuna inquadratura è gratuita. Scorri le pagine. Sono scatti in sequenza selezionati tra migliaia di immagini. Le protagoniste di Donne fino a epoca contraria scelgono anche quando non hanno scelta. L’alternativa ad ogni vita si trova. Così loro fuggono, si rintanano, urlano, osservano in silenzio. Colpiscono, in un modo o in altro, sempre. L’obiettivo dell’autrice le immortala tutte: espressioni candide o spietate, visi scialbi o pesantemente truccati. Adelaide non regala ritocchi con photoshop. Loro lo sanno. Tra donne ci si capisce al volo. Che dire di più? Questo libro è da leggere se hai voglia di cose belle.
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