Dopo il divorzio
Distopia e impegno socio-politico sono due specialità che rendono unico Dopo il divorzio (1901-02) nella fluviale produzione narrativa di Grazia Deledda. Trascurato per più d’un secolo da editori e critici (anche perché nel 1920 l’autrice lo riscrisse reintitolandolo Naufraghi in porto), Dopo il divorzio è invece un romanzo che, oltre a dimostrarsi godibilissimo per energia affabulatoria, si rivela importante occasione di lettura per saggiare le vedute estetiche e ideologiche della scrittrice; attraverso la storia di un’opera già proteiforme prima della mutazione che subirà sotto nuovo titolo. È una storia che passa per tante storie di scrittura sepolte e ora riportate alla luce nella presente edizione: la prima uscita del romanzo in rivista nel 1901, la pubblicazione in volume del 1902, la ricerca di un editore americano che voglia scommetterci su, le peripezie di un nuovo ultimo capitolo con doppio finale che portano alla traduzione After the Divorce (1905). Testimoni diretti dell’appassionante avventura letteraria sono i gioielli documentali che questo volume regala: pubblicazioni dimenticate, autografi nuovamente scoperti, 22 lettere di un’inedita Corrispondenza americana.
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Anno edizione:2022
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