Dorothy deve morire

Attirata dalla trama, una rivisitazione del classico "Il Mago di Oz" in versione dark, ho letto questo libro piena di attese... che non si sono realizzate. Le prime pagine sono scorrevoli, ma verso la metà del libro la trama diventa decisamente troppo lenta per i miei gusti. La protagonista non riesce a spiccare, nonostante i suoi (fiacchi) tentativi di cambiare; l'antagonista mi ha fatto pensare a una reginetta del ballo scolastico: bella, ammirata, ma spocchiosa e viziata. Ho preferito i personaggi secondari, molto più interessanti. Una buona premessa, ma poco coinvolgente. C'è ampio margine di miglioramento con il prossimo volume.

Ottimo libro bellissimo a me è piaciuto tantissimo

Non sono solito leggere libri che esulano dai miei gusti personali, ma può capitare che io commetta un tremendo errore, come il dare per scontato che una buona idea e un argomento interessante, siano sinonimi di un lavoro ben realizzato. E questo libro è stato un tale errore. Prendete il ciclo di Oz, una delle mie saghe letterarie preferite, unitelo ad una rilettura, genere che personalmente apprezzo molto, coniugatelo ad una visione dark e alternativa della vicenda ed io mi aspetto non un capolavoro ma una lettura parecchio interessante e, soprattutto, nelle mie corde. Ed invece mi sono scontrato contro un muro di cliché da romanzetto Young Adult, con mattoni di forzature ed espedienti narrativi atti a sostenere tale muro e a permettere di continuare a costruirne dell'altro (perché i volumi singoli non vendono quanto le saghe infinite) e cementato con banalità e grossolanità trite e ritrite. Se da una parte ho apprezzato l'idea di questo romanzo e le tante reference ai romanzi di Baum, cosa che mi fa capire quanto l'autrice abbia studiato l'argomento, dall'altra mi ha urtato l'ormai eterno utilizzo del canovaccio standard di questo genere di romanzi, con protagoniste "belle che non sanno di esserlo", coprotagonisti maschili che sono copie ormai sbiadite di Mr Darcy di austeniana memoria, e contesti che rimandano più ad un liceo americano che ad un mondo fantasy.