Drammi borghesi
Composti tra il 1877 e il 1899, i “drammi borghesi” costituiscono una sorta di canone all’interno della produzione teatrale di Ibsen.
Per la prima volta i dodici testi vengono pubblicati con un’ampia appendice di abbozzi e altri documenti largamente inediti in italiano, tra i quali spicca la prima stesura completa di Una casa di bambola, uno dei drammi ibseniani più iconici e rappresentativi. La traduzione e il commento, a cura di Franco Perrelli, si basano sulla più recente edizione degli Skrifter, mentre l’Introduzione costituisce un affondo nella storia della cultura norvegese, ed europea, in cui si colloca la scrittura dell’autore. Degna di nota è inoltre la stretta relazione che già sussiste fra il lavoro di traduzione di Perrelli e la scena: la versione di Spettri fu commissionata, agli inizi degli anni Novanta, da Orazio Costa per Ileana Ghione (che non ebbe occasione di rappresentarla), ma è stata ripresa per la regia di Walter Pagliaro nel 2020; Gabriele Lavia ha invece messo in scena Le colonne della società (col titolo I pilastri della società) nel 2013.
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Anno edizione:2024
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