“Talk talk” è il brano centrale di “Eat the elephant”, ultimo lavoro degli A Perfect Circle, band alternative americana nata alla fine degli anni ’90, guidata dall’eclettico Maynard James Keenan, cantante dei Tool dall’incredibile timbro vocale, capace di emergere prepotentemente sia all’interno dei vortici musicali della sua band prog metal sia in una dimensione più tradizionale e melodica. In questo album pubblicato nel 2018 le ambientazioni dark costruite dal chitarrista e tecnico del suono Billy Howerdel costituiscono un tappeto sonoro per la voce del cantante dei Tool. Con un sapiente utilizzo delle tastiere in aggiunta o in sostituzione della sei corde, Howerdel esalta il timbro di Keenan, che canta intense e mai banali melodie attraverso liriche oscure e provocatorie. Gli A Perfect Circle, rispetto ai Tool, non sono da meno in termini di coerenza artistica, avendo sfornato album hard-rock di derivazione anni ’70 con una produzione tuttavia eclettica e densa di inserti elettronici. Il gruppo del “cerchio perfetto” ha prodotto musica per certi versi colta con un particolare gusto per il dark, anche attraverso la collaborazione di musicisti di valore tra i quali la bassista e polistrumentista Paz Lenchantin, oggi nei Pixies, il batterista Josh Freese e il chitarrista Troy Van Leeuwen. In “Eat the elephant” emerge in maniera più intensa la voce densa e dalle mille sfaccettature di Keenan, sui tappeti colorati di grigio da Howerdel, in brani che resteranno impressi nei diffusori dei nostri impianti stereo per molti anni. Tra le migliori canzoni come non citare l’incredibile intensità di “The Contrarian”, la psichedelica “The Doomed”, che richiama almeno nella strofa i Depeche mode, la già citata “Talk talk”, in cui emerge il tema della spiritualità e dei suoi limiti, la più liquida e melodica “Eat the elephant”.
