Danilo Martuccelli è professore di Sociologia presso l'Università Paris Descartes (USPC), membro senior dell'Istituto Universitario di Francia (IUF) e ricercatore del Laboratorio CERLIS-CNRS. È autore di oltre venti libri tra cui: Grammaires de l’individu (2002); Forgé par l’épreuve (2006); La société singulariste (2010); Les sociétés et l’impossible (2014). Una nuova generazione di sociologi Danilo Martuccelli è, senza dubbio, uno dei più importanti sociologi della nuova generazione di studiosi che si è affermata all’inizio del secondo millennio. Nato in Perù, a Lima, ha conseguito la specializzazione nelle scienze sociali presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, dove, tra gli altri, Alain Touraine è stato un suo maestro. Attualmente è professore di Sociologia presso l’Università Paris Descartes, membro dall’Istituto Universitario di Francia (IUF) e del Laboratorio di Ricerca CERLIS-CNRS. Noto nelle maggiori Università Europee, del Nord America e dell’America Latina, presso molte delle quali è un ospite costante, ha già al suo attivo una vasta produzione scientifica. Considero di grande rilevanza il saggio qui presentato per il rinnovamento della teoria sociologica, che negli ultimi decenni è sembrata attraversare un periodo di incertezza quanto alla sua funzione. L’eccesso di specializzazione e una malintesa professionalizzazione della disciplina, hanno infatti portato la sociologia a privilegiare ricerche empiriche settoriali a carattere prevalentemente quantitativo. In tal modo, a causa della diffusa frammentazione delle rilevazioni, è stata gravemente compromessa la capacità, propria dei grandi classici della sociologia della fine dell’Ottocento e di gran parte del Novecento, di valutare complessivamente i processi di profonda, talvolta drammatica, trasformazione in corso nelle società attuali. In particolare, nonostante l’indubbio contributo da loro recato nel sottolineare diversi aspetti prima per lo più ignorati, lo strutturalismo e la svolta linguistica sembrano aver notevolmente impoverito la teoria sociologica, soprattutto con l’esclusione della dimensione soggettiva (la “morte del soggetto” ma chi avrebbe potuto decretarla se non un soggetto ?), compromettendo la possibilità di tener conto in maniera adeguata delle tensioni e delle ambivalenze che caratterizzano la vita sociale contemporanea. Anche quando, in certi autori che si collocano tra la filosofia e la sociologia, l’ambizione teorica appare ancora viva, come, ad esempio, per citare tra i più noti, in un Bruno Latour o in un Peter Sloterdijk, la prospettiva teorica sembra sfociare in una pura descrizione di diversi ambiti di senso, spesso assai confusa e soprattutto priva di una vera capacità progettuale. Nelle vaste ricerche svolte da Danilo Martuccelli in questi ultimi anni, si verifica, al contrario, una rinnovata vitalità del rapporto tra teoria e ricerca empirica, che consente l’apertura di nuovi orizzonti di valutazione critica e nuove possibilità di orientamenti a carattere emancipativo. Ho la sensazione che le chiare linee metodologiche indicate nel saggio che qui presentiamo, siano già state ampiamente e creativamente sperimentate in molti dei suoi più importanti lavori. Dalla Prefazione di Franco Crespi