(Parigi 1468-1540) umanista francese. Fondatore del Collegium trilingue (poi Collège de France), creatore della biblioteca di Fontainebleau (che costituì la base della biblioteca nazionale di Parigi), amico di Bembo, di Rabelais, di Erasmo e di Tommaso Moro, fu un esponente di grande rilievo del rinascimento francese. Propugnatore tenace degli studi classici (da lui giudicati mezzo indispensabile per il raffinamento dei costumi), eccellente conoscitore del greco, filologo rigoroso, condusse indagini di buon valore scientifico sui testi antichi, attingendo scrupolosamente alle fonti. Opere principali: Annotazioni sui ventiquattro libri delle Pandette (Annotationes in XXIV Pandectarum libros, 1508), Sull’asse e le sue frazioni (De asse et partibus eius, 1515), Lo studio delle lettere (De studio litteratum recte instituendo, 1527), Commentari di lingua greca (Commentarii linguae graecae, 1529), Filologia (De philologia, 1530). Scrisse anche, unica opera in volgare, L’educazione del principe (L’institution du prince, postumo, 1547) e, nei suoi ultimi anni, Dall’ellenismo al cristianesimo (De transitu hellenismi ad christianismum, 1535), con cui intese subordinare la cultura greca al messaggio cristiano.