(Shingu, Wakayama, 1946-92) scrittore giapponese. Nato in una famiglia di burakumin (i discendenti dei «fuoricasta» delle epoche precedenti alla modernizzazione, vittime di pesanti discriminazioni fino ad anni recenti), si trasferì a Tokyo non ancora ventenne, facendo i lavori più umili per soddisfare la sua passione per la letteratura, il jazz e il cinema. Il successo arrivò nel 1975 con Il promontorio (nt), prima parte di un’ideale trilogia, ambientata in un villaggio di povera gente e di emarginati, completata da Il mare degli alberi morti (1977) e La fine del mondo. Il momento supremo (1983, nt). Nelle sue opere la forza visionaria e la dimensione mitica e ancestrale non sono mai disgiunte da un forte impegno contro ogni forma di razzismo. Tra le altre opere: i romanzi Storie di Kii (1984, nt) e Disprezzo (1992, nt) e la raccolta di racconti Mille anni di piacere (1982, nt). Scrisse anche opere teatrali e sceneggiature, tra cui La festa dei fuochi (1985, nt).