(Chartres 1573 - Rouen 1613) poeta francese, nipote di Desportes. Prelato, fu a Roma nel 1594 al seguito del cardinale di Joyeuse, e vi ritornò poi a più riprese, fatto che influenzò notevolmente la sua formazione letteraria. Stabilitosi a Parigi a partire dal 1605, strinse amicizia con vari autori satirici, tra cui in particolare Rapin, uno dei compositori della Satira menippea. Coltivò la poesia d’occasione (Prime opere, Premières oeuvres, 1608), ma soprattutto fu autore di 19 Satire (Satires) che, pubblicate tra il 1608 e il 1613 (in parte postume), incontrarono un enorme successo. R. mutuò la sua ispirazione tanto dai poeti berneschi italiani, quanto dalle satire di Orazio e Giovenale e da autori francesi a lui più vicini, quali Du Bellay e Ronsard da un lato, Rabelais e Montaigne dall’altro. Le sue doti di acuto osservatore contribuirono all’elaborazione di una satira estremamente realistica: ed è questa, in effetti, la nota più caratteristica dell’opera di R., poiché egli, strenuo difensore dell’ispirazione, si oppose con energia a Malherbe e alle regole stilistiche da lui imposte, in nome della «natura», intesa come antitesi di ogni costrizione.