(Villers, Calvados, 1947), scrittore francese. Un’estetica dell’eccesso è il denominatore comune delle narrazoni di G. I suoi primi tre romanzi: Il vello (La toison, 1972, nt), Il bordo (La lisière, 1973, nt), L’abisso (L’abîme, 1974, nt) compongono una sorta di «autobiografia mitica» immersa in un’atmosfera onirica e sensuale. L’immaginazione erotica di un cieco è al centro di La Diana rossa (La Diane rousse, 1978, nt), mentre protagonisti di Il paradiso degli uragani (Le paradis des orages, 1986) sono il desiderio e il corpo di una donna. L’ossessione della bellezza e del corpo femminile tornano anche in L’eterno tiranno (Le tyran éternel, 1998), La gioia di Aurélie (La joie d’Aurélie, 2004, nt), La mano ferita (La main blessée, 2005, nt).