(Saginaw, Michigan, 1908 - Seattle 1963) poeta statunitense. Fu professore all’università di Seattle, ma la sua poesia è antiaccademica, consapevole reazione ai canoni dell’ortodossia critica. Se Casa aperta (Open house, 1941, nt) appare ancora rispettosa dei ritmi tradizionali, in Il figlio perduto (The lost son, 1948, nt) i temi specifici della sua poesia - il legame tra inconscio e natura, la mitica ricerca d’identità - sono dissolti in una continua frammentazione del verso e del senso. Lode alla fine (Praise to the end, 1951, nt) e Il risveglio (The waking, 1953, nt) evocano l’oscuro viaggio nelle profondità interiori e la scoperta dell’eros come ritmo cosmico. Le raccolte postume, Il campo lontano (The far field, 1964, nt) e Poesie (Collected poems, 1966, nt), confermano un lucido talento che spazia dalla lirica alla meditazione, dall’umorismo al monologo drammatico, dall’immagine di una gioiosa infanzia della specie a quella di un presente pervaso di follia.