(Orléans 1509 - Parigi 1546) umanista francese. Mosso da interessi filologici e teologici, scrisse in latino opere erudite (De imitatione ciceroniana, 1535; Commentariorum linguae latinae libri duo, 1536-38) e versi di ottima fattura (Carmina, 1538). Anche la sua produzione in volgare è vibrante e densa di pathos: Secondo inferno (Second enfer, 1544), Cantico di E.D. prigioniero al palazzo di giustizia (Cantique d’E.D. prisonnier à la conciergerie, 1546). Svolse un’intensa attività editoriale. Condannato sotto l’accusa di eresia e di stampa di libri proibiti, fu arso vivo. È una figura altamente rappresentativa del primo rinascimento francese, emblema di libero pensiero e di impegno intellettuale.