(Liestal, Basilea, 1845 - Lucerna 1924) poeta svizzero di lingua tedesca. Passò diversi anni come precettore in Finlandia e in Russia. Tornato in Svizzera, fu maestro di scuola e redattore letterario della «Neue Zürcher Zeitung». Nel 1919 ebbe il premio Nobel, ma restò una figura ai margini della vita letteraria. Tre sono le sue opere principali: Prometeo e Epimeteo (Prometheus und Epimetheus, 1881), poema in prosa ritmica; Primavera olimpica (Olympischer Frühling, 1900-05), cosmogonia in versi ispirata ad Ariosto; Prometeo il paziente (Prometheus der Dulder, 1924), che riprende, modificandolo profondamente sul piano della forma, il poema giovanile. Con tali opere, vicine al pensiero di Schopenhauer e di Nietzsche, S. cercò di rinnovare il genere dell’epos. La sua scrittura è caratterizzata da una lingua volutamente dura e priva di liricità e da una calcolata sovrabbondanza di immagini, visioni cosmiche e spunti fantastici.