(Murano, Venezia, 1810 - Milano 1876) librettista italiano. Fu direttore degli spettacoli presso La Fenice di Venezia (1848-59) e la Scala di Milano (1860-66). Dei suoi 60 libretti circa, spiccano quelli per Verdi, di cui fu prezioso collaboratore: Ernani (1844), I due Foscari (1844), Macbeth (1847; nuova versione, 1865), Il corsaro (1848), Stiffelio (1850, rifatto col titolo di Aroldo nel 1857), Rigoletto (1851), La traviata (1853), Simon Boccanegra (1857), La forza del destino (1862, riveduto nel 1865). Molto si è ironizzato sui «brutti versi», taluni passati in proverbio, del prolifico P.; ma i suoi libretti d’opera si rivelano perfettamente congeniali alla fase eroico-popolare della musica verdiana per il taglio deciso delle scene, per la sicurezza con cui sono caratterizzati i personaggi ed enucleati i momenti centrali dell’azione.