Espulso dall'Universidad Pontificia Bolivariana per un suo articolo ritenuto «irrispettoso» nei confronti del Papa, si trasferisce in Italia, a Torino, e si laurea in Lettere. Tornato in Colombia nel 1987, è subito costretto a fuggire dal paese in seguito all'assassinio del padre. Di nuovo in Italia, lavora come lettore di lingua spagnola presso l'Università di Verona, fino al 1992, anno in cui fa definitivamente ritorno in Colombia, ove risiede. Ha tradotto autori italiani come Tomasi di Lampedusa, Bufalino e Eco. Ha pubblicato i romanzi Asuntos de un hidalgo disoluto (1994), Fragmentos de amor furtivo (1998), Basura (2000), e Angosta (2003); un volume di racconti, Malos pensamientos (1991) e il Tratado de culinaria para mujeres tristes (1996). Collabora a «El País» e alla «Semana» di Bogotá.
Presso Einaudi ha pubblicato L'oblio che saremo (2009).
(Dal sito Einaudi)
Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Scarti (2008).