Sociologa, attivista e scrittrice turca.
Dopo aver conseguito il suo diploma al liceo francese Notre Dame di Sion si è laureata con onoreficenze presso il Dipartimento di Sociologia dell'Università Mimar Sinan. Nel 1996, viene pubblicata da Belge Publishing la sua traduzione-selezione Ya Basta-Artik Yeter, dedicata ai movimenti indigeni del Messico.
La sua tesi di Master è stata pubblicata con il titolo: Maskeler, Süvariler, Gacilar-Ülker Sokak: Bir Dislanma Mekâni Maschere, Cavalieri, Gacias, via Ülker: un luogo di emarginazione.
I suoi lavori hanno come oggetto le minoranze oppresse dalla Repubblica turca. Nel 1998 comincia per lei un dramma giudiziario, del quale ancora non è stata scritta la fine: accusata di complicità con il PKK, è torturata e imprigionata.
Nonostante le privazioni e le violenze, Pinar resiste anche all'accusa di terrorismo che le viene mossa.
Malgrado l'annullamento della condanna e le quattro assoluzioni, l'accanimento politico e giudiziario non si ferma.
Costretta all'esilio dal 2009, ha visto radunarsi e mobilitarsi per il comitato che la sostiene personalità eminenti della cultura e della società turca, come gli scrittori Ohran Pamuk e Yashar Kemal.
Rifugiata politica in Francia, Pinar Selek ha insegnato all'Università di Strasburgo. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo La maison du bosphore.
Fandango pubblica nel 2015 il suo La maschera della verità.