Electrical Language. Independent British Synth Pop 78-84
L'anno è il 1978. L'atmosfera è rivoluzionaria. L'ultima aggiunta alla tavolozza sonora dei musicisti è il sintetizzatore. Nasce così un nuovo sound, che libererà la musica pop dalla tradizione dominata dalla chitarra e la proietterà verso un futuro nuovo e brillante, che si scriverà da solo. Quasi dall'oggi al domani, grazie a una manciata di singoli di grande successo, il big bang del punk produce qualcosa che i ragazzi chiamano “synth-pop”. La chiave era proprio nel nome. “Electrical Language” cattura questo momento e questo luogo in ogni minimo dettaglio. I potenziali successi uptempo con aspirazioni da nightclub di periferia, gli esercizi proto-techno affascinati dalla scienza e dalla tecnologia e gli esperimenti ultraterreni sono tutti qui, in alcuni casi comodamente seduti l'uno accanto all'altro, in altri casi in lotta per conquistare una posizione. Si trattava di una rivoluzione post-punk di altro tipo, che si svolgeva su un palcoscenico libero dai confini e dai limiti tradizionali, del tutto estraneo a chiunque avesse più di venticinque anni e affascinato dal nuovo e dall'esotico. Per la prima volta dopo tanto tempo, il futuro sembrava luminoso, anche se illuminato dalla luce elettrica.
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:4
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Etichetta:
Disco 1
Disco 2
Disco 3
Disco 4
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