Più che una biografia è un docufilm, con il regista che ha seguito come un'ombra l'attore-protagonista per un biennio, per presenziare, in prima linea, a molti degli eventi raccontati e trasporli, quindi, senza filtri, con descrizioni lucide, obiettive e (anche) critiche severe. Come propriamente del genere, si mescolano fatti realmente accaduti, argomenti di attualità, riprese dal vero, a parti sceneggiate, per dissezionare, prima, e ricomporre, poi, diacronicamente la storia di un uomo che non sa porsi freni: alle sue ambizioni, alle sue idee, alle sue progettualità, alle sue emozioni, (ma anche) ai suoi errori e ai suoi eccessi. Tutto è una esaltazione del fail-fast system: sperimentare, fallire subito, correre rischi, per capire subito gli errori e porvi rimedio. Un'agenda umana e professionale dettata a ritmi serrati, quasi allucinatori, con un unico leitmotiv: semplificare, anche all'eccesso, per poi, magari, ripristinare qualcosa. La storia biografica di Elon Musk è un racconto di successi e frenesia, hybris ed eccessi, difetti e avvenirismo, tutti irrimediabilmente connessi e inestricabili; è anche (e, forse, soprattutto) una storia di rivalsa, dal passato, dai propri demoni, da se stesso, di un ragazzino bullizzato nei giardinetti sotto casa e che, alla fine, ha sconfitto i propri bulli e ha, finanche, acquistato il parco giochi (quello più grande al mondo, ndr).
Elon Musk
Dall'autore di Steve Jobs e altre biografie di successo, il ritratto sorprendentemente intimo dell'innovatore più affascinante e controverso della nostra epoca: un visionario che ha infranto le regole e portato il mondo in un'era di veicoli elettrici, missioni spaziali private e intelligenza artificiale. E ha anche acquistato Twitter.
Quando Elon Musk era ragazzino, in Sud Africa, veniva picchiato regolarmente dai bulli. Un giorno un gruppo lo spinse giù per una scalinata di cemento e lo prese a calci fino a ridurgli la faccia gonfia come un pallone. Elon rimase in ospedale per una settimana. Ma le cicatrici fisiche non furono paragonabili a quelle emotive inflitte poi dal padre - ingegnere, disonesto e carismatico. L'influenza del padre sarebbe durata a lungo. Musk è diventato un uomo-bambino duro e vulnerabile al tempo stesso, incline a bruschi sbalzi d'umore alla dottor Jekyll e mister Hyde, con un'elevata propensione al rischio e un senso epico per le missioni che intraprende e porta avanti con intensità maniacale e talvolta distruttiva. Agli inizi del 2022 - dopo un anno segnato da trentun razzi lanciati in orbita dalla sua azienda, SpaceX, dalla vendita di quasi un milione di auto da parte di Tesla, e dalla sua ascesa come uomo più ricco della Terra - Musk ha parlato con amarezza della sua inclinazione a suscitare drammi. «Devo allontanare la mia mentalità dalla modalità di crisi, in cui si trova da circa quattordici anni, o forse da quasi tutta la vita» ha detto. Era un commento malinconico, non un proposito per l'anno nuovo. Ma già mentre faceva questa promessa, comprava in gran segreto quote di Twitter, il parco giochi per definizione. Nel corso degli anni, ogni volta che si è trovato in un momento buio, è tornato agli orrori di quando veniva bullizzato al parco giochi. Lo stesso che ora ha la possibilità di possedere. Per due anni, Isaacson ha seguito Musk, partecipando alle sue riunioni, l'ha accompagnato nelle sue aziende, e ha passato ore a intervistare lui, la sua famiglia, gli amici, i colleghi e gli avversari. Il risultato è una storia intima, colma di racconti straordinari di trionfi e turbolenze, che risponde alla domanda: i demoni che spingono Musk sono anche ciò che serve per guidare l'innovazione e il progresso?
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Collana:
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Jack_Alone 14 febbraio 2024Un docufilm (più che una biografia)
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