L'estetica del gusto nel Settecento inglese apparve per la prima volta nel 1962. La ragione per cui si è ritenuto di ripubblicarlo a distanza di tanto tempo è che esso fornisce ancora preziose indicazioni allo studioso odierno di estetica e di filosofia delle arti. In particolare, il libro non solo ricostruisce, con ricchezza di analisi, le discussioni sviluppatesi in Inghilterra tra Shaftesbury e Alison intorno a una categoria centrale della cultura moderna, quale fu quella del gusto, ma ne discute efficacemente la costitutiva paradossalità, sempre oscillante tra la particolarità e l'universalità del giudizio, tra contingenza e necessità. In tutto questo si intravvedono le basi di una epistemologia della soggettività umana, che sarà uno dei motivi principali della riflessione estetica, non solo inglese, della seconda metà del '700, e che conoscerà, sul finire del secolo, un importante assestamento filosofico nella Critica della facoltà di giudizio di Kant.
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Anno edizione:2019
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