Eutanasia di un credente. Proiezione in una situazione di malato terminale
L'autore si proietta nella situazione di un malato di cancro, fino alla fase terminale, immaginando che gli accadesse di avere un tumore e narrando come avrebbe reagito. Il protagonista del racconto, credente, proprio in forza della speranza che la vita non finisca nel nulla, 'relativizza' l'ostinazione nell'attaccamento alla vita terrena, e si spinge a ritenere l'eutanasia attiva, in un malato terminale, non un'offesa a Dio, non un 'buttargli in faccia" il dono della vita, ma solo come un sofferto anticipare il suo 'incontro' con Lui o... col 'Grande Forse', come a volte pensano anche molti non credenti... Potrà il racconto contribuire a rasserenare quelli che, malati o loro familiari (credenti o non credenti), si trovino a vivere un tale travaglio, generalmente caratterizzato da domande angosciose e incontrollabili sensi di colpa? Ad essi e dedicato il presente racconto...
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Anno edizione:2019
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