Un libro interessante ed incentrato sulla sopravvivenza. È un uomo che racconta la sua rovina, causata dal blocco dello scrittore, e dalla continua e perpetua ricerca di un boccone di cibo e di un posto dove dormire. Racconta della sua impossibilità ad accettare elemosina di qualsiasi tipo, dei suoi vaneggiamenti causati dalla mancanza di cibo, della gente che incontra, degli aiuti che riceve e anche, inaspettatamente, di una donna. È tutto un discorso delirante ma con un capo e una coda. Un finale un po’ asciutto, come a dire “ma non poteva pensarci prima?” ma lineare e coerente con la storia.
Fame
Fame, romanzo che ha dato la notorietà ad Hamsun, narra la discesa di un giovane ed egocentrico scrittore nel tunnel della pazzia, i suoi deliri e le sue amare riflessioni, mentre vaga per la capitale norvegese accompagnato dalla più temibile antagonista: la fame. In un racconto parzialmente autobiografico, che si rivela di un'attualità sorprendente, Hamsun si propone di informare il lettore del difficile percorso che uno scrittore deve affrontare, dei "tanti rifiuti, le promesse dette a mezza voce, i molteplici no, le speranze illusorie".
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                                        Anno edizione:2015
 
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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        Sempry 06 luglio 2023originale
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Prendete la tecnica del cosiddetto "flusso di coscienza" e applicatelo a un personaggio la cui coscienza è perennemente alterata dalla fame e dalla povertà. Fame e povertà che, in questo caso, sono manifestazioni fisiche, materiali, di un malessere psicologico, sociale, totale e estremo. Il risultato è un monologo interiore assolutamente folle e delirante, cupo e paradossale. Chi è sempre rimasto a leggere libri comodamente seduto sul divano di casa sua, avendo tempo per leggere, soldi per comprare libri, o perlomeno amici a cui chiederli in prestito, e un divano e una casa, non potrà mai afferrare l'angoscia che pervade le pagine di "Fame". Pagine che, però, si interrompono all'improvviso, senza risoluzione, senza uno scioglimento. Si ha dunque l'impression che Hamsun, un po' come il suo personaggio, abbia rinunciato a imporre un qualsiasi ordine al racconto di una vita che, per alcuni, assomiglia a una storia che ha smarrito la propria trama.
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Una storia da leggere "in un sol boccone" e da ri-vivere nel corpo e nella mente martoriati del protagonista. Una lotta (impari?) incentrata sull'istinto di sopravvivenza e sulla ricerca spasmodica di mantenere in vita la propria dignità umana. Sgomento e speranza, si sa, sono lati della stessa medaglia. Da notare pure la costante volubilità del rapporto del protagonista con Dio. Vien da pensare: "non si è mai veramente fregati finché si ha una buona storia da raccontare"... questa è la via d'uscita per risollevare una vita in crisi. Un classico!
 
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