Fantomes... Futurs

Per tutti i fans del primissimo Henry Texier!
L'organizzatore di un festival chiede un solo, e per Kham Meslien (già collaboratore di Robert Plant, Tinariwen ed Archie Shepp) è causa scatenante quanto rivelazione. Vent'anni di fedele servizio in una band, e Kham lascia la direzione artistica della sua carriera alle corde del suo contrabbasso. D'ora in poi, dovrebbe prendere la strada meno codificata della musica, dove regna la libertà. Quella del jazz e delle sue improvvisazioni dettate dal momento, quella delle composizioni puramente strumentali. Scritte e affinate sul palco, le composizioni di Kham hanno beneficiato di un blocco imposto per essere perfezionate e immortalate in "Fantômes...Futurs", il suo primo album da solista. Contrabbassista divenuto leader, Kham ha posto il suo contrabbasso, un bel mix di potenza e gravità, al centro di una band virtuale in cui occupa tutte le posizioni. Percussioni battute sul legno del suo imponente strumento o contrabbassi ritmici hanno consegnato le loro magie ai circuiti stampati di un looper. Il tempo per Kham di installare il tono profondo e il calore delle corde che risuonano sul legno per diventare narratori. Una musica per immagini dove le vibrazioni anneriscono le prime battute, danno impulso a melodie e temi, per poi lasciare agli assoli la libertà di parlare per scrivere il seguito. Un discorso intenso, istintivo, emozionale.