I fascisti invecchiano. Nuova ediz. - Vitaliano Brancati - copertina
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Letteratura: Italia
I fascisti invecchiano. Nuova ediz.
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Descrizione


I fascisti invecchiano raccoglie otto articoli scritti da Vitaliano Brancati tra il 1945 e il 1946 per le rubricheCronachette del 1945 e Il diavolo nel cassetto, pubblicate su La città libera e Risorgimento liberale. Uscì nel 1946 presso Longanesi, che ne scelse il titolo — non gradito all'autore — per la collana “La Fronda”, dedicata a testi coraggiosi e innovativi nel clima del primo dopoguerra. L'opera rappresenta una profonda riflessione morale e civile: Brancati analizza con lucidità e amarezza il proprio passato di adesione giovanile al fascismo, denunciando l'ipocrisia e il conformismo che avevano soffocato il pensiero libero negli anni del regime. Già negli anni Trenta, infatti, il suo disgusto per il fascismo era maturato fino a trasformarsi in una vera e propria crisi interiore. Attraverso le pagine de I fascisti invecchiano, Brancati compie un percorso di espiazione intellettuale, smascherando le illusioni ideologiche e la viltà morale che avevano segnato un'intera generazione. Il suo è un gesto di onestà e coraggio: riconoscere i propri errori per denunciare le radici culturali e psicologiche del totalitarismo. Le riflessioni contenute nel volume anticipano temi presenti nei romanzi maggiori di Brancati, come Il bell'Antonio e Paolo il caldo. Il libro diventa così unatestimonianza esemplare di autocoscienza e libertà, in cui la satira si intreccia con l'analisi morale, offrendo al lettore una lezione ancora attuale sul rapporto tra intellettuale, potere e responsabilità civile.

Dettagli

Brossura
9791223983324

Conosci l'autore

Foto di Vitaliano Brancati

Vitaliano Brancati

1907, Pachino (Siracusa)

Scrittore italiano. Compì gli studi a Catania e si trasferì a Roma per svolgervi l'attività letteraria e giornalistica. Suggestioni di problematiche esistenziali e di un già invadente erotismo appaiono nel romanzo "Singolare avventura di viaggio" (1934). In quell'anno Brancati aveva maturato la sua crisi politica che lo portò a ripudiare tutti i suoi scritti giovanili, improntati alla mitologia fascista dell'azione. Tornò a Catania e si dedicò all'insegnamento collaborando nel frattempo al settimanale "Omnibus".La nuova stagione letteraria si era aperta con "Gli anni perduti" (1938). Seguirono i romanzi di successo "Don Giovanni in Sicilia" (1941), "Il bell'Antonio" (1949), l'incompiuto "Paolo il caldo" (postumo, 1954). Ma l'opera di Brancati...

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