Una felicità semplice

Storia carina, niente di eccezionale

Come già il titolo preannuncia, il libro descrive, in maniera semplice e chiara propria dell’autrice, la riscoperta di se stessa di una donna che si credeva ormai non più in grado di amare. Che sia stato per volere o perché gli eventi sono spesso più forti della volontà, poco importa, ciò che cattura e la bravura dell’autrice ad accompagnarci nei sentimenti umani

《Un velo che si scosta per mostrare la profondità di qualcosa: ecco cos'è una magia》 Cristina era giovane e innamorata, aveva tutto, conosceva la gioia, era grata alla vita che nel momento più insperato le aveva donato Andrea, rendendola la donna, moglie e madre, appagata e felice che sapeva di essere. Quando Andrea muore Cristina si spegne con lui. Smette di essere donna, madre e figlia. Si chiude in un inaccessibile dolore. Tutto é opaco. Vede ma non comprende appieno il solco, la distanza, tra lei e Sofia.. tra lei e sua madre. Cristina non sente più niente. Solo un evento traumatico la ridesterà dallo stato in cui è caduta. Un istante di profonda paura le restituirà la lucidità per vedere tutto l'incompiuto, per credere ancora che il futuro abbia un senso anche per Lei. Lei, che la felicità l'aveva avuta in dono e poi sottratta così irrimediabilmente, non sapeva più se fosse possibile e giusto desiderare ancora di essere felici. Lei si amava ancora? E qualcuno avrebbe potuto amarla così, adesso? Sara Rattaro ancora una volta ci regala la straziante bellezza della vita. Con la sua scrittura perfetta ci accompagna dentro il romanzo per poi farci accomodare - spettatori ma non solo - nelle vite e i tormenti dei suoi personaggi. " Poi ho pensato a Sofia, e la vita mi ha dimostrato ancora una volta tutta la sua tenacia, come una piantina che si fa strada crepando il cemento, e ho capito che se quell'uomo mi avesse colpita avrebbe, in realtà, lasciato a terra una madre che non aveva ancora portato a termine il suo compito e una donna che credeva di aver già amato abbastanza."