Il ferro
Con un saggio di Paola Ottaviano: "La più bella metafora dell'adolescenza". "Le Chèvrefeulle", poi "Il Ferro", è l'ultimo testo scritto da D'Annunzio per il palcoscenico, ma anche uno dei più originali e più compiuti della sua intera opera drammaturgica. La sua assenza da molti anni dalle nostre ribalte e la mancanza di messinscene adeguate, con l'eccezione di quella davvero felice di Orazio Costa nel 1977, sono esemplari dell'inconsapevolezza, per non dire dell'incultura, dei nostri teatranti, che pure si dicono sempre alla ricerca di opere significative. Scritto a Arcachon fra l'agosto e il novembre del 1913, sia nella versione francese che in quella italiana (ma per D'Annunzio non era certo una novità lavorare così), non ebbe un grande successo alla "prima" del 14 dicembre 1913, accolta peraltro da applausi, né meno ancora alle repliche, tanto che il 26 dicembre "Le Chévrefeuille" fu sostituito dalla direzione del Teatro di Porte-Saint Martin con l'inevitabile Cyrano di Rostand.
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Anno edizione:2016
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