Un libro che, una volta iniziato, non si abbandona facilmente. La scrittura piena, le descrizioni vivide dei protagonisti, delle loro azioni e trepidazioni, la ricchezza di dettagli nel tratteggio dei paesaggi e degli eventi ci fanno diventare compagni di viaggio di questa famiglia piemontese, che alla fine del libro sentiamo di conoscere e riconoscere. Per ricordare, e non dimenticare mai, l'assurdità della guerra.
Figlio della guerra
Roero, 1945. Betìn è un bambino dolce e curioso, innamorato dei fratelli maggiori e della madre Lidia, alla quale è legato in maniera simbiotica e viscerale. Vivono in una casa di campagna, circondata da vigneti e frutteti, e la loro quotidianità è scandita dalle giornate passate a lavorare nei campi e dai gesti d’amore e i sacrifici fatti dalla donna. Intorno a loro, però, hanno luogo imboscate e razzie, gli asini vengono rubati in pieno giorno, i cieli sono solcati dagli aerei e il silenzio rotto dalle sirene. Lidia tenta in tutti i modi di preservare l’innocenza dei suoi figli, tuttavia il prezzo da pagare per ogni bugia è sempre più caro, e basta un momento di distrazione da parte sua per piantare nel cuore di Betìn il seme del dubbio. Questa sarà per lui la prima volta in cui dovrà confrontarsi con una realtà che non può più essere ignorata.
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Anno edizione:2025
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Anna Rita 07 giugno 2025La memoria necessaria
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z 27 maggio 2025
Il libro si legge con lento e crescente piacere. E ci si affeziona a personaggi e luoghi, anche perché si sa che è storia di vita vera. Guerra, Natura, Sentimenti sono gli assi tridimensionali che guidano il racconto. La ferocia della Guerra nei venti mesi successivi all’8 settembre inquadra e governa la cornice narrativa, anche se volutamente non viene messa a fuoco a livello storico. La Natura, a volte piuttosto indifferente altre invece fortemente pervasiva, riempie, setaccia ed intreccia fili e trame. Fin da subito il lettore è condotto nella dimensione delicata e spietata del mondo dei Sentimenti e vi rimane fino in fondo. La narrazione procede attrattiva, sospesa nella sottile tela di una sorta di ‘realismo magico’, dove efficacemente s’intrecciano piano simbolico e descrittivo. Insomma un esordio convincente.
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Frudi 22 maggio 2025UN ROMANZO CHE EMOZIONA PER LA SUA SENSIBILITA’
Mi è piaciuto proprio questo romanzo che parla di una vicenda apparentemente piccola della fine della II^ guerra mondiale ma che dice molto di quel periodo e di come una famiglia qualsiasi di contadini la subiva. Spicca soprattutto l’amore di una mamma per i propri figli e il suo tentativo di preservare l’innocenza del più piccolo. Tratto da fatti realmente accaduti, l’autrice racconta i sentimenti e le relazioni tra i personaggi con una sensibilità particolare che rende la lettura un vero piacere. Bello!
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