Il figlio della volpe bianca
Quello che vi apprestate a leggere è il frutto di venti anni di vita fra Italia e Giappone e di cambiamenti che in questi anni i due Paesi hanno avuto. Il Sacro Arcipelago è mutato molto, così come del resto è cambiata l’Italia in sé e la percezione che in Italia si ha del Giappone.Per ogni bambino il Sol Levante è connesso prevalentemente ai cartoni animati, ai robot e alla voglia di scoprire un mondo nuovo. Li affascina il concetto di questi esseri giganteschi che combattono per salvare la Terra da minacce aliene.Il metallo che si fa carne e la carne che si fonde con il sogno. Tutti abbiamo sognato di pilotare un mecha, un classico robot giapponese, ed è un richiamo che torna in modo palese quando andiamo ad Odaiba, la baia di Tokyo, e ci ritroviamo di fronte al Gundam a grandezza naturale.Il nostro cuore salta un battito. Noi siamo la generazione dei robot che poi ha scoperto i samurai e le geishe e non ci siamo resi conto che in verità quello che abbiamo imparato studiando la storia del Giappone lo sapevamo già, grazie ai robottini.Il samurai è colui che difende il tempio, la fede, ma a differenza del cristianesimo, non c’è una chiesa o un Dio da fare conoscere. Il samurai difende le tradizioni, incarna in sé lo spirito del Giappone, in nome di questo vive e alla fine muore.
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Anno edizione:2020
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