(Gerusalemme 1936) scrittore israeliano. Docente di letteratura comparata a Haifa, ha esordito con alcuni racconti poi riuniti in La morte del vecchio (1963, nt). Nelle prime opere prevalgono il simbolismo e il grottesco (Dinanzi alle foreste, 1968, nt); poi la sua narrativa si fa sempre più realistica e sempre più attenta ai problemi irrisolti della questione israeliano-palestinese, in coincidenza anche con la partecipazione di Y. alla vita politica del paese come esponente del Partito laburista. L’amante (1977), in cui le vicende di una famiglia ebraica sono narrate a più voci, segna il successo dell’autore sul piano internazionale. Tra i romanzi successivi: Un divorzio tardivo (1982); Cinque stagioni (1987), che descrive la lenta riconquista di una ragione per vivere; il singolarissimo Il signor Mani (1990), in cui cinque generazioni della stessa famiglia vengono evocate attraverso i frammentati monologhi di chi è stato causa o testimone del loro destino; Ritorno dall’India (1994), Viaggio alla fine del millennio (1997), romanzo storico; La sposa liberata (2001), aperto alla speranza di un dialogo tra israeliani e palestinesi; Il responsabile delle risorse umane (2004), incentrato sul tema della responsabilità come imperativo morale; Fuoco amico (2007), sul rifiuto di vivere in un paese costantemente in guerra; La scena perduta (2010), matura riflessione sul legame tra vita e creazione artistica. Y. è autore anche di testi teatrali e di saggi: Elogio della normalità. La diaspora e Israele (1980), Il muro e il monte (1989), Diario di una pace fredda. Israele: dalla strage di Hebron alla vittoria di Netanyahu (1996).