Attore, sceneggiatore e regista italiano. Raggiunge l'Italia, patria del padre, giovanissimo e qui completa gli studi. Diventato giornalista, si avvicina al cinema come doppiatore verso la fine degli anni '30 e nel decennio seguente lavora come sceneggiatore collaborando ad Anime in tumulto (1941) di G. Del Torre e Paisà (1946) di R. Rossellini. Fornisce una buona prova attoriale in Roma città aperta (1945) ancora di R. Rossellini, nel ruolo di Manfredi, l'ingegnere comunista torturato dai nazisti, mentre come regista completa il melodramma Desiderio (1946), lasciato incompiuto da Rossellini nel '43 a causa della guerra e sequestrato dalla censura, realizzando poi l'inverosimile commedia 07 Tassì (1946) e la sua opera migliore, Roma città libera (La notte porta consiglio) (1946), favola surreale d'impronta neorealista. Trasferitosi in Francia, dove rimane fino al 1954, lavora soprattutto come attore, ma ben presto si dedica nuovamente alla regia affrontando tematiche di costume, tra populismo e realismo poetico. Dirige il cupo Gli amanti del fiume (1951), la trasposizione sartriana La mondana rispettosa (1952), la commedia di denuncia sociale Vergine moderna (1954) e il mediocre adattamento pirandelliano Vestire gli ignudi (1954). Lavora anche in Australia e Unione Sovietica e dopo un altro paio di film decisamente commerciali rivolge i suoi interessi esclusivamente alla televisione.