Il Filo Rosso del Destino

Valentina Mazzantini affranta dal dolore per la morte, avvenuta in un incidente d’auto, del fratello accetta per il carnevale, su consiglio della sua migliore amica Gabriella, una ragazza apparentemente spregiudicata, di recarsi in un Club di scambisti. Valentina si vuole degradare e nel degrado cercare di dimenticare il suo dolore che non le dà tregua. Ma quella che doveva essere una avventura a carattere sessuale si trasforma in una romantica storia d’amore. Una storia d’amore in cui i due protagonisti, dopo aver passato una notte insieme senza aver visto i loro volti, decidono di rincontrarsi quando Paolo Zanconato tornerà dal suo viaggio di lavoro negli Stati Uniti. Sino ad allora si scriveranno ma eviteranno di telefonarsi, ma soprattutto di scoprire uno il volto dell’altra. Prima di partire Paolo racconta a Valentina la leggenda del Filo Rosso del Destino. “— Sai, — le disse — Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi. Ed io ho visto sul tuo dito il filo rosso. Valentina sorrise e, baciandolo sulle labbra, rispose: — Ed io l’ho visto sul tuo.” Questo racconto è stato ispirato dal film El hilo rojo (2016) di Daniela Goggi con Eugenia Suárez, Benjamín Vicuña, Hugo Silva visibile su Netflix. Con la trama del film non ha niente in comune.